Capital – pag.62 , numero 462, Dic-Gen 2019
Sarà quella di polo tecnologico la vocazione che risolleverà Genova. Provata da anni di smantellamento industriale e spopolamento, la città ligure vive la sua età forse più difficile, in bilico tra le tante possibilità di riscossa pianificate sulla carta e l’emarginazione dal sistema produttivo più avanzato, nonostante il passato di polo del triangolo industriale del Nord. Se il crollo del ponte Morandi è sembrato un accanimento del destino, mentre è spiegabile con
l’incuria nelle manutenzioni, la sua ricostruzione assume un forte significato simbolico. E altri segnali di rinascita ci sono: per esempio, sulla collina di Erzelli, tra Cornigliano e Sestri Ponente, prendono forma in queste settimane i nuovi spazi del Great (Genoa research & advanced technology) Campus, luogo che si candida non solo a cambiare il destino di un quartiere ma, forse, dell’intera città, diventando il più grande parco scientifico e tecnologico
d’Italia.