Sedici nuove destinazioni entro il 2018 con voli dal Colombo, tra cui Francoforte, Madrid e Atene. Poi le novità in mare, con la richiesta rilanciata dalla stazione marittima di spostare la partenza di alcuni traghetti a Pra’, per fare spazio alle crociere a Sampierdarena. E ancora, si parla di Erzelli, con la proposta al governo di dirottare parte delle risorse del dopo Expo milanese sull’Iit perché rafforzi la sua presenza al parco tecnologico.
Si racconta dei progetti per la Genova di domani, per le sue aziende e per lo sviluppo di infrastrutture e trasporti che meglio la connettano al territorio circostante, all’assemblea cittadina di Confindustria. “Genova_connessa”, dunque, il titolo della mattinata di ieri, tra le mura dei capannoni dei cantieri Mariotti in porto, cui ha partecipato anche il presidente nazionale dell’associazione Vincenzo Boccia. Sicuro che «Genova sia lo specchio del Paese, con le difficoltà dei grandi gruppi ma un tessuto vivo di industrie medie, con potenzialità che devono essere riscoperte — ammonisce — Persino l’Inghilterra dopo aver puntato su finanza e servizi ora torna all’industria: dobbiamo farlo anche noi». A proposito di occupazione, poi, chiosa sull’Ilva, senza esprimersi sui tagli contestati dai sindacati: «Serve buon senso e pragmatismo, rispetto dei lavoratori e del lavoro, rispetto per gli investitori e per le regole». I progetti per Genova, si diceva.
Dove, ricorda il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini, il Pil regionale è diminuito del 12% in 10 anni, «ma ora è tempo di guardare avanti, completando il percorso infrastrutturale e digitale iniziato». Si riparte allora dagli Erzelli, il parco tecnologico che ha bisogno di un cambio di passo per dimostrare che Genova, come dice l’ad di Genova High Tech Luigi Predeval, «non è più una bella addormentata. Quella che nel 2000, quando a Milano neanche si parlava ancora di Expo, discuteva già di Erzelli perché aveva capito che con la crisi dell’industria bisognava guardare alle nuove tecnologie. Ma che nel 2017 non ha ancora terminato il progetto». È lui a lanciare la proposta di spostare su Genova «alcuni milioni dei 100 all’anno che il governo doveva spendere dal 2017 per lo Human Technopole di Milano». «Ma lì non c’è ancora un piano urbanistico approvato. Dandoli invece all’Iit — uno degli attori tra l’altro dello Human Technopole — Si potrebbe pensare a un raddoppio della loro presenza, che conta già 300 persone e 8 mila metri quadrati, al nostro parco, accanto alla scuola Politecnica con cui finalmente si è chiuso l’accordo. Abbiamo spazi con potenziali enormi, la sfida è sfruttarli al meglio».
Dunque, porto e aeroporto. Che di una città “connessa” hanno più che mai bisogno. In porto cresce, accanto al traffico merci, quello passeggeri e in particolare quello crocieristico, tanto che c’è bisogno di fargli spazio: così l’amministratore delegato di Stazioni Marittime Edoardo Monzani rilancia l’idea di spostare «alcuni traghetti passeggeri, partendo da quelli extra Shengen per Marocco e Tunisia, a Pra’. Le crociere crescono al ritmo del 5-6% l’anno e dobbiamo migliorare la viabilità nel bacino di Sampierdarena». Sul quale l’Autorità di Sistema portuale sta per investire 10 milioni di euro per i dragaggi. Infine l’aeroporto: nel 2018 si passerà da 24 a ben 40 destinazioni (molte ancora top secret) con voli diretti, «e cresceremo da 1 milione e 270 mila a 1 milione e 570 mila passeggeri l’anno — spiega il presidente del Colombo Paolo Odone — Ma urgono collegamenti ferroviari per avvicinarci alla città».